Franco Marini, il “Lupo Marsicano” che lottò al fianco dei lavoratori.

Il ricordo di Nicola Affronti, Coordinatore UDC Giovani Lombardia, legato da un amicizia di famiglia.

Riportiamo il ricordo di Nicola Affronti, Coordinatore UGC Giovani Lombardia, che è stato scritto sul Settimanale della Diocesi di Tortona (AL), “Il Popolo”. Nicola conosceva bene Franco Marini da molti anni, grazie alla consolidata amicizia e alla collaborazione che lo legava con suo padre, l’Onorevole Paolo Affronti. 

Con Franco Marini scompare un grande sindacalista, un politico cattolico, un uomo delle istituzioni. Un uomo vero, “genuino” alla vecchia maniera e se mi permettete un amico mio e della mia famiglia. Pressoché conclusa la sua attività politica al Senato come Presidente Emerito fu nominato presidente del comitato storico scientifico per gli anniversari di interesse nazionale.
E’ in questa veste nel 2014 che come presidente del consiglio comunale della città di Voghera lo ho invitato a visitare la città, il nostro museo storico ed a partecipare agli eventi cittadini in ricordo della grande guerra. Arrivò con puntualità e si trattenne in città sabato e domenica per la due giorni di celebrazioni cittadine. Dopo la cerimonia ufficiale, l’omaggio al monumento ai Caduti e poi la presenza in piazza Duomo dove venne issata sul pennone la bandiera italiana che da allora sventola sul sagrato.
Con il sindaco Barbieri ed io come presidente del consiglio comunale e presente una illustre personalità come Franco Marini abbiamo così ufficialmente aperto le celebrazioni cittadine durate fini al 2018. Accanto ai suoi Alpini capeggiati dal Presidente Alessio Braga, il Presidente Marini ha poi visitato il museo storico Beccari accompagnato dalla direttrice Pina Bellinzona Beccari e da tutte le associazioni d’Arma presenti in citta’, dopo la visita l’orazione ufficiale del Presidente Marini   dai toni rievocativi e toccanti ma con l’attualita’ e l’incisivita’ che contraddistingueva la sua oratoria. Significativa questa partecipazione alla celebrazione cittadina in ricordo della grande guerra e poi a latere una presenza personale per me molto importante.
Con questo grande “italiano” il rapporto di amicizia  con la mia famiglia era molto importante per cui a seguire c’era il pranzo a casa nostra con piatti della nostra tradizione ben graditi. A tavola il suo parlare pieno di storia, di eventi con le battaglie sindacali che non dimenticava e poi il ricordo della sua presenza in politica: la candidatura alle elezioni politiche , l’elezione sfumata a Presidente della Repubblica ed il riconoscimento per il patrimonio politico ereditato dal suo maestro  Carlo Donat Cattin che con il suo gruppo Forze Nuove rappresentava l’ala sindacale e sociale della DC.
Marini ricordava sempre a mio padre Paolo (segretario particolare tanto di Donat-Cattin che di Marini al ministero del Lavoro) che lui aveva avuto due grandi padri ispiratori: Giulio Pastore nel sindacato e Carlo Donat-Cattin in politica. Da quest’ultimo ereditò il gruppo politico di Forze Nuove, una esperienza unica per il grande dibattito politico che animava ogni anno i convegni di Saint Vincent ove l’anima sociale della DC promuoveva il confronto con tutte le forze politiche presenti in parlamento. 

A quei convegni, con mio padre organizzatore insieme agli amici di Voghera, io giovanissimo (avevo meno di dieci anni) presenziavo con curiosità non riuscendo ben a rendermi conto che da lì passava il “gotha” della politica italiana di allora (più volte aveva partecipato anche l’attuale Presidente della Repubblica Sergio Mattarella).
Marini partecipava prima come esponente di spicco del Sindacato CISL e poi, alla morte di Donat-Cattin, come responsabile del gruppo Forze Nuove. Devo dire che con qualche anno in più il mio interesse non era più solo curiosità davanti a quella sfilata di personaggi.
E’ a Roma al ministero del lavoro e a Saint Vincent che ho conosciuto Franco Marini, un personaggio che suscitava simpatia per il tratto gioviale e per la sua pipa spenta sempre in bocca ed il suo atteggiamento deciso.
Le foto di archivio delle sue adunate sindacali ed i suoi racconti delle difficolta del sindacato impegnati a vincere la lotta contro il terrorismo. Riaffermava in ogni occasione la sua vicinanza al mondo cattolico, amava ricordare nei suoi discorsi Papa Leone XIII e la sua enciclica “Rerum Novarum” enciclica sociale promulgata dal Papa nel maggio 1891 con la quale per la prima volta la Chiesa cattolica prendeva posizione in ordine alle questioni sociali, motivo ispiratore per una moderna dottrina sociale della Chiesa.
Franco Marini come ha ricordato nell’orazione funebre Gerardo Bianco era un grande organizzatore del consenso a lui però serviva per raggiunger obiettivi ben definiti a favore del mondo che rappresentava. Ricordo quando nel 2007 da Presidente del Senato incontrò a Telese noi giovani dell’UDEUR e si confrontò con noi sui temi della politica nazionale. Ad una mia domanda, molto attinente alle vicende politiche di quei giorni, mi rispose con grande simpatia, “ti conosco da tempo, per questo mi aspettavo una domanda stimolante che è puntualmente arrivata”.
Il “lupo marsicano” – così veniva soprannominato per le sue origini aquilane – ed il suo carattere deciso sembrava aver sconfitto anche il Covid, ma una complicazione successiva ha sconfitto la sua forte tempra che lo contraddistingueva nonostante l’età.           

Ai funerali svoltisi a Roma In forma privata il Vescovo di Rieti, la segretaria generale CislFurlan e l’on Bianco (altro grande personaggio della DC e ei cattolici popolari)hanno avuto parole toccanti e sul sagrato tra i presenti qualcuno commentava: tutti quanti gli devono qualcosa perché il suo tratto umano e la sua grande scuola di formazione contraddistingueva sempre la sua azione.  

Lo spirito alpino con la preghiera letta in chiesa aleggiava anche per l’estremo saluto.
A me personalmente resta il ricordo di un amico vero, un maestro, un sindacalista vicino ai problemi reali dei lavoratori ed un politico che ha sempre condotto la sua attività ispirandosi ai principi della dottrina sociale della chiesa.

Qui il link all’articolo del Settimanale “Il Popolo”: Il Popolo 2021-02-18 29  

 

 

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